«È un big game, my friend. Chi si oppone non finisce bene.»

Italia contemporanea. Andrea, un giovane ricercatore di cybersicurezza che vive tra Milano e la Liguria, viene interrotto nella sua edonistica quotidianità dalla notizia dell’arresto a Dubai di un vecchio amico. L’uomo, che commerciava vulnerabilità informatiche e si dedicava a vari traffici in giro per il mondo, è accusato di spionaggio.

Mentre Andrea cerca di capire come aiutare l’amico e cosa si nasconda dietro l’arresto, incrocia sulla sua strada una giornalista investigativa, Agnese, autrice di un blog molto seguito, dal quale si scaglia contro la corruzione del governo; ma anche Caterina, brillante e frustrata social media manager di una politica nazionale.

Travolta da rivelazioni, inquietanti trafficanti d’armi, e oscuri intrecci di politici corrotti e società di intelligenza artificiale, la vita dei tre viene cambiata, obbligandoli a cercare giustizia più che una facile via d’uscita. 

E non tutto è ciò che sembra.


«L’ultima volta che aveva visto Gordo era stato in veranda, quando si era seduta con la cesta dei funghi, il tagliere e un coltello. Il primo sole del mattino aveva sciolto la pesantezza gelida dell’aria, accarezzando la pelle con un impossibile fremito d’estate. I prati della vallata sottostante si stavano asciugando dalla bruma, col verde che si intensificava come dietro a un vetro progressivamente ripulito. I contorni impervi e frastagliati dei monti che chiudevano l’orizzonte, e che con il Pizzo d’Uccello si allargavano in orizzontale ad aprire un ventaglio di roccia, si stavano facendo via via più nitidi, al punto da incidere l’azzurro pallido del cielo. C’era nell’aria un odore buono di terriccio e porcino, felci umide e nocciole, muschio e legna. Agnese stava coi gomiti sul tavolo in legno, raschiando i funghi ancora sporchi col coltello, sfregandone delicatamente il cappello bruno con un panno. Indossava i jeans con cui era andata nel bosco alle prime luci dell’alba, un maglione bianco di lana grezza, e aveva ancora ai piedi gli stivali olivastri, gli stessi che non poteva toccare senza mandare Gordo in fibrillazione. Perché sapeva che l’avrebbe accompagnata nei suoi giri tra i castagni e l’erba alta, e che lui avrebbe potuto annusare ogni sentiero, ogni tana, ogni radice ritorta che spaccava il terreno. O che avrebbe potuto rotolarsi da una parte e dall’altra sui pezzi di prato incolto che si schiudevano all’improvviso nella boscaglia.»

Carola Frediani ha lavorato per anni come giornalista per testate nazionali e internazionali scrivendo di hacking, sorveglianza e cybercrimine. I suoi ultimi libri sono i saggi Guerre di Rete (Laterza, 2017) e #Cybercrime (Hoepli, 2019), che nel 2020 è stato finalista al premio Galileo per la divulgazione scientifica. Ha scritto anche un thriller a sfondo digitale, Fuori Controllo (Venipedia).

Negli ultimi anni ha lavorato nel team di sicurezza globale del segretariato internazionale di Amnesty International e attualmente è tecnologa di sicurezza informatica per l’ong globale Human Rights Watch. 

Nel 2018 ha lanciato una newsletter su temi digitali, intelligenza artificiale e cybersicurezza chiamata Guerre di Rete, che oggi ha quasi 15mila iscritti e che è spesso ripresa dai media. Nel 2022 la newsletter è evoluta nell’omonimo progetto editoriale indipendente, Guerredirete.it, realizzato insieme all’associazione Cyber Saiyan.

Categoria: Marchio:
COD: vnp-frediani-automa

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 13 × 17 cm
Autore

Carola Frediani

ISBN

978-88-94852-31-8

Lingua

Italiano

Misure

13×17 cm

Formato del libro

E-Book, Libro cartaceo

Pagine totali

288

Caratteristiche del libro

Brossura rilegata con filo refe, Copertina morbida, Tascabile